Messaggio dei Vescovi italiani al termine dell’Assemblea Generale
I Vescovi
italiani, al termine della loro Assemblea Generale, intendono rinnovare
la loro attenzione e affetto a quanti il Signore affida alle loro cure
pastorali in un momento particolarmente complesso e carico di sfide umane,
culturali, sociali e religiose.
Invitati
dalle stimolanti parole del Santo Padre avvertono l'urgenza di entrare nei
"luoghi" dove più forte è la sofferenza e il disagio della gente: primo
tra tutti la famiglia, fortemente penalizzata da una cultura che privilegia i
diritti individuali e trasmette una logica del provvisorio. In preparazione al
prossimo Sinodo straordinario sulla famiglia, condividiamo la densa
riflessione sul ruolo pubblico della famiglia e sulla sua importanza
fondamentale per il bene comune dell'Italia, come è stato ampiamente
evidenziato nella recente Settimana Sociale di Torino.
Altra
grande preoccupazione che avvertiamo con sofferenza e speranza è quella che il
Papa ha chiamato "l'affollata sala d'attesa di disoccupati,
cassaintegrati, precari dove il dramma di chi non sa come portare a casa il
pane s'incontra con quello di chi non sa come mandare avanti l'azienda". Esortiamo
tutti alla solidarietà, alla fiducia e al coraggio di non cedere alle
difficoltà e a cercare insieme nuove vie di sviluppo sociale con un’attenzione
privilegiata ai giovani. A tal fine invitiamo le Istituzioni a porre il lavoro
come una priorità su cui concentrare l'impegno di tutti. “Nella precarietà la
speranza” è proprio il tema su cui la Chiesa italiana rifletterà in un prossimo
convegno.
In
terzo luogo, Papa Francesco ha incoraggiato a calare "la scialuppa che
diventa abbraccio accogliente ai migranti, i quali fuggono dall'intolleranza,
dalla persecuzione, dalla mancanza di futuro". Proprio in questi giorni si
registrano nuovi sbarchi che sembrano destinati a crescere. Mentre ammiriamo e
incoraggiamo la solidarietà di quanti con generosità aprono le porte delle loro
case e del loro cuore a questi fratelli e sorelle in difficoltà, - un cordiale
apprezzamento in modo speciale alle Caritas e a Migrantes - non possiamo non
stimolare le istituzioni italiane e degli altri Paesi a farsi carico di questa
situazione che coinvolge in maniera spesso massiccia l'Italia, ma interessa
tutta l'Europa.
Noi
Vescovi riteniamo che i principi umani e cristiani che hanno ispirato la nascita
dell’Unione Europea rimangono validi e vadano ripresi per un’applicazione
reale, in una politica favorevole alla giustizia sociale, al lavoro per tutti,
al sostegno della famiglia, alla vita, alla dignità della persona, alla
solidarietà interna ed estera, all’accoglienza più attiva e condivisa dei migranti e
rifugiati e ad una missione per la pace e la libertà religiosa nel mondo.
Inoltre,
in prossimità delle elezioni europee, giudichiamo molto importante la
partecipazione ad esse. Il Parlamento Europeo è l’unico organismo dell’Unione
Europea eletto dai cittadini e quest’anno è la prima volta che ciò avviene,
dopo le nuove competenze ad esso attribuite dal Trattato di Lisbona (2009). La
partecipazione attiva alle elezioni è un’opportunità per esercitare la propria
co-responsabilità per il futuro dell’Europa.
Accompagniamo
con affetto filiale il Santo Padre nel suo pellegrinaggio ecumenico in Terra
Santa e invitiamo ogni comunità ad unirsi con noi nella preghiera.
Durante
questi giorni ci siamo sentiti molto vicini a tutti voi, fratelli e sorelle
della nostra amata nazione, specialmente a voi sacerdoti, a voi persone di vita
consacrata e a quanti collaborano con noi nel servizio alle comunità. La nostra
prossimità, avvalorata dalla corale nostra preghiera, è rivolta soprattutto a
quanti sono in difficoltà, in particolare anziani, pensionati, disoccupati,
giovani perché guardino al futuro con speranza.
Roma,
22 maggio 2014
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