domenica 7 dicembre 2014

II domenica di Avvento
7 dicembre 2014

Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8

Come sta scritto nel profeta Isaìa:«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.
E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

L’inizio della buona notizia annunciata da Gesù, che è Messia e Figlio di Dio, ha le sue radici nella storia d’Israele, quando Malachia (3,1) proclamava l’invio di un messaggero di Dio che veniva a purificare i sacerdoti del tempio, e Isaia (40,3) chiedeva a Israele di prepararsi a tornare dall’esilio convertendosi dal peccato al Signore.
C’è una storia in cui siamo inseriti anche noi “pagani”, che siamo diventati discepoli dell’ebreo Gesù. È la storia dell’amore di Dio verso un popolo per rendere partecipi tutti i popoli del medesimo amore.
È una storia che continua con Giovanni, inviato a immergere il popolo nelle acque del Giordano per purificarlo dal peccato e chiedere la conversione del cuore. Il Signore si fa presente ancora una volta nella storia, e questa volta in modo pieno e definitivo, per chiedere al suo popolo di lasciare i peccati e seguirlo sulla via della giusta relazione con i fratelli.
Il popolo accoglie volentieri questa proposta del Signore che si rende presente in Giovanni. Egli vive nel deserto come un povero e affida la propria vita al Signore. Il deserto è un luogo non favorevole alla vita, ma essa è tuttavia presente. Ed è nel deserto che il Signore ha educato il suo popolo, nel cammino dalla schiavitù d’Egitto alla libertà della terra promessa.
È al Giordano che Giovanni annuncia la venuta di uno più forte di lui, perché non immerge nell’acqua per purificare simbolicamente il cuore, ma nello Spirito del Signore per rendere nuovo il cuore di chi accoglie l’invito alla conversione.
È il Signore che prende l’iniziativa donando lo Spirito, come avevano annunciato Geremia (31,31-34) ed Ezechiele (36,24-32).
È Gesù che vive nello Spirito del Padre: immergendoci nel suo stesso Spirito ci introduce nel mistero di Dio affinché anche noi possiamo vivere del suo amore e per il suo amore.
Parola della settimana: 


Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

La parola “solidarietà” si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità.
Richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni. (EG 188)

Nessun commento:

Posta un commento