lunedì 22 giugno 2015

Immigrazione
I vescovi della Liguria: no a respingimenti e muri
"Atteggiamenti ispirati dalla paura e dal pensare solo a se stessi non favoriscono la soluzione del problema. Anzi, l'aggravano perché costruiscono muri anziché ponti". Lo afferma una dichiarazione firmata dal cardinale Angelo Bagnasco e dagli altri vescovi della Liguria "in merito alla situazione che si è creata a seguito dell'onda migratoria dall'Africa e dal Medio Oriente". "Anche alla nostra terra - scrivono il cardinale e i presuli della Liguria - è richiesto di accogliere un numero crescente di donne, uomini e minori che sbarcano sulle coste del Paese, visto come porta d'Europa, da loro sognato come rifugio e speranza. Inoltre, la Liguria è terra di confine, e alcune zone vivono particolari esperienze di passaggio verso altre Nazioni europee, passaggi resi difficoltosi o, addirittura, impediti". 

"Noi vescovi - scrivono Bagnasco e i vescovi della Liguria - decisamente facciamo nostri gli inviti all'accoglienza che ripetutamente Papa Francesco rivolge. Sono dettati dal più autentico spirito evangelico. Chiediamo ai fedeli delle nostre Chiese, ai fratelli cristiani e a tutti, di tenere aperto il cuore a questi fratelli e sorelle in umanità, così duramente provati e alla ricerca di una vita migliore e più sicura. Per questo motivo è richiesta la disponibilità e la collaborazione di chi ospita e di chi è ospitato". 

"Consapevoli che l'attuale situazione è complessa e che ci sono responsabilità di portata planetaria" i vescovi della Liguria chiedono con fermezza che l'Europa si coinvolga con fatti concreti, tempestivi e adeguati a questo dramma umanitario e non lasci solo il nostro Paese. Se l'Europa vuole essere 'casa comune' deve dimostrarlo, come pure la cosiddetta comunità internazionale, che invece "finora, ha mostrato un cuore duro e indifferente verso questo esodo forzato e disumano". L'auspicio dei presuli è che "l'accoglienza sia sempre accompagnata da rispetto, sicurezza e legalità, valori universali". Da tempo le nostre Diocesi sono impegnate nell'offrire spazi residenziali e nel prestare assistenza, affiancandosi ad altri organi e gruppi di volontariato". 

"A tutti - conclude il messaggio - esprimiamo apprezzamento, gratitudine e, in non pochi casi, ammirazione per la dedizione generosa, e rinnoviamo la disponibilità a collaborare con le Istituzioni, secondo le nostre forze, per il bene di tutti. Siamo certi che il Signore Gesù, che ha vissuto personalmente l'esperienza del bimbo profugo e si è riconosciuto nello straniero bisognoso di accoglienza, non ci farà mancare il suo aiuto". 

Ventimiglia: si scioglie il gelo tra Italia e Francia, ma i migranti restano bloccati sugli scogli. Francois Hollande arriva all'Expo su una Lancia Thema di colore scuro. Ad attenderlo c'è Matteo Renzi. I due si scambiano un abbraccio forte, lungo: la prima dichiarazione della rinnovata sintonia tra i due leader. Le parole arrivano durante una conferenza stampa dominata dal tema immigrazione e da quello della Grecia. "Tra Francia e Italia le relazioni sono buone sotto ogni punto di vista", afferma Hollande rispondendo alla domanda di una giornalista italiana. Dopo aver premesso che "la Francia non ha chiuso le frontiere", ma applicato le regole previste dall'accordo di Dublino, ha aggiunto che "il tema del prossimo consiglio europeo dovrà essere: cosa può fare ogni paese perchè si agisca in maniera umana, rispettosa delle dignità delle persone". 

Il sistema delle quote è infatti da superare, "occorre un meccanismo alternativo". Musica per le orecchie di Matteo Renzi che sperava, alla vigilia dell'incontro, di sentire pronunciare proprio la parola "solidarietà" dal collega europeo. Il presidente del consiglio italiano ha potuto quindi dichiararsi ottimista per un accordo in sede europea. "Giovedì mattina alle otto convocherò i presidenti di regione perchè sul tema degli immigrati non voglio polemiche o divisioni". Lo ha detto Matteo Renzi durante la conferenza stampa assieme al presidente francese Francois Hollande. 

I migranti, intanto, affrontano il nono giorno sugli scogli. Oggi sono attesi i volontari dell'Unicef per la gestione dei tre minori che si trovano a Ponte San Ludovico, sulla scogliera al confine con la Francia. La notte per i cento migranti che presidiano la porzione di Stato italiano immediatamente adiacente al confine francese, è passata tranquillamente così come al centro di prima assistenza realizzato alla stazione ferroviaria di Ventimiglia.

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