domenica 3 gennaio 2016

ALLA SCOPERTA DELLE OPERE DI MISERICORDIA

«È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina» (n. 15). Con queste parole, contenute nella Bolla d’indizione dell’anno giubilare Misericordiae Vultus, Papa Francesco dà un chiaro indirizzo a tutta la Chiesa, perché la riflessione sulla misericordia non si fermi semplicemente a un’espressione di concetti, ma si radichi nel modo stesso che Dio ha scelto per “parlare di misericordia”: l’ha resa fattiva nel suo rapportarsi agli uomini, mostrandosi un Dio sollecito verso le necessità dei poveri e dei sofferenti nell’anima e nel corpo. Così Gesù Cristo, più che offrire una catechesi fatta solo di parole e di immagini, ha preferito farsi vicino ai malati, ai bisognosi di conforto e di attenzione, ai peccatori per reintegrarli nella giustizia e nella verità. Riscoprire le “opere di misericordia”, in quest’anno giubilare, significa allora capire che misericordia è un’opera, qualcosa che si fa, e così diventa educante sia per chi la compie sia per chi la riceve. 
Tiberio Cantaboni

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