lunedì 8 dicembre 2014

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA 
 8 dicembre 2014
Dopo la caduta, Dio non ha lasciato l’uomo senza speranza. Gli ha promesso un Salvatore, che verrà a radunare l’umanità dispersa a causa del peccato. È in Maria che egli realizzerà l’ideale di questa umanità salvata.

Maria è strumento nelle mani di Dio per il suo piano di salvezza; è discepola in ascolto e in atteggiamento di umile serva del Signore.

LA solennità dell’Immacolata ci presenta due letture a confronto: quella della Genesi sul peccato originale (I Lettura) e l’annunciazione a Maria che inaugura la nuova alleanza (Vangelo). Dopo il naufragio del peccato, contestato da Dio, Adamo accusa Eva, e questa il serpente tentatore. Ma ecco un raggio di luce. A Eva che, con Adamo ha scelto un piano alternativo a quello di Dio, si sostituisce una Donna nuova: la Vergine di Nazaret che, nella sua obbedienza al progetto di Dio, è colei – così il poeta Francesco Petrarca (1304-1374) – «che il pianto d’Eva in allegrezza torna». L’annunciazione a Maria, oltre a ripristinare la storia della salvezza, ha valore di svolta: segna l’èra nuova del Regno di Dio. Oggi è festa del recupero della grazia. Infatti è la grazia che preserva la Vergine da ogni traccia di male. San Paolo (II Lettura) delinea un grande disegno di salvezza: i credenti sono chiamati a vivere nello splendore della grazia. In questa solennità ricordiamo Paolo VI, ora beato. Con l’esortazione mariana Marialis Cultus (1974) volle rendere «più vivo e più sentito il legame che ci unisce alla Madre di Cristo e Madre nostra nella comunione dei santi» (MC 29)

Sergio Gaspari, smm

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